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Johann Sebastian Bach > Biografia


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Johann Sebastian Bach è considerato uno dei più grandi geni nella storia della musica. Le sue opere sono notevoli per profondità intellettuale, padronanza dei mezzi tecnici ed espressivi e per bellezza artistica. Operò una sintesi mirabile fra lo stile tedesco e lo stile italiano.



Indice



Infanzia e adolescenza

Johann Sebastian Bach nasce a Eisenach, in Turingia il 21 marzo 1685, da una famiglia di musicisti tedeschi. Suo padre ricopriva la carica di musicista civico, cioè organizzava la musica a carattere profano nelle citta La madre morì nel 1694 e Suo padre otto mesi dopo. Bach si dovette trasferire dal fratello maggiore e continuò a studiare e suonare la musica. Il fratello fece conoscere a Sebastian i grandi compositori dell’epoca: Johann Pachelbel,Johann Jakob Froberger, Jean-Baptiste Lully. Nel 1699 Sebastian Bach vince una borsa di studio presso la pregiata scuola di San Michele, dove perfezionò l’arte dell’organo e del clavicembalo. Studiò anche molte altre materie e si pensa anche il francese e l’italiano. A quell’epoca risalgono le prime composizioni giovanili di Bach come le partite diverse sopra O Gott du frommer Gott.




Da Arnstadt a Weimar (1703-1708)

Nel 1703 Bach venne assunto come musicista di corte nella cappella del duca Giovanni Ernesto lll a Weimar. Rimase sette mesi e inaugurò il nuovo organo nella chiesa di San Bonifacio ad Arnstadt, la chiesa bruciò ’ nel 1581 ma venne ricostruita tra il 1676-1683. Il nuovo strumento a due manuali è dotato di ventidue registri e il cymbelstern una ruota su cui sono montate delle campanelle. Bach accettò il posto di organista in quella chiesa. Qui ebbe molti contrasti con gli studenti, e decise di recarsi a Lubecca per ascoltare Dietrich Buxtehude presso la chiesa di Santa Maria.Si rese subito conto delle sfarzose rappresentazioni musicali di Buxtehude e ne rimase colpito. Preferiva ascoltare in segreto Buxtehude per capire meglio i segreti del mestiere. Bach tornò a Arnstadt nel 1706, tutti notarono che dopo questo viaggio eseguiva meravigliosi variazioni sui corali e mescolava diverse armonie.. Nel 1706 gli fu offerto il posto come organista presso la chiesa di San Biagio a Mühlhausen, Quattro mesi dopo il suo arrivo a Mühlhausen sposò sua cugina Maria Barbara Bach.




A Weimar (1708-1717)

Nella città tedesca di Weimar, Bach ottenne nel 1708 il ruolo di organista di corte e musico da camera, invitato a risiedere nella città dal Principe di Sassonia, Johann Ernst anche lui compositore. L’incarico di musico da camera, all’epoca, corrispondeva a un livello di servitore comune, infatti Bach doveva indossare la livrea da domestico.

Fu importante l’anno 1713 quando Bach venne a contatto con una grande collezione di spartiti di musica soprattutto italiana. Egli fu molto attratto dallo schema del concerto grosso all’italiana ovvero una forma musicale di concerto che prevede l’esecuzione di uno o più strumenti solisti accompagnati dall’orchestra. Nel 1714 venne ultimato l’organo nella cappella ducale e Bach fu promosso a direttore di concerti di corte, eseguendo e dirigendo ogni mese composizioni sia sacre che profane.

Fu a Weimar che Bach scrisse numerosi corali per organo e cantate e compose la maggior parte del suo repertorio di fughe. L’esempio più noto è costituito da "Il clavicembalo ben temperato" ovvero una raccolta divisa in due libri, che include 48 preludi e fughe per strumenti a tastiera in tutte le 12 tonalità, nei modi maggiore e minore, un lavoro molto importante sia per l’uso eccellente del contrappunto, sia per aver esplorato per la prima volta l’intera gamma tonale, la moltitudine delle scale, degli intervalli e delle tonalità.

Sempre nella città di Weimar, Bach iniziò a lavorare all’ “Orgelbüchlein” tradotto come “Piccolo libro d’organo” per suo figlio Wilhelm Friedemann. Il “libretto” era una raccolta di 46 preludi corali per organo e mostra la passione di Bach per la didattica e la per la tradizione corale.




A Cöthen (1717-1723)

Nel settembre del 1717 Bach si recò a Dresda, dove si verificò un episodio di cui esistono diverse versioni. Secondo Johann Nikolaus Forkel, che riprende il necrologio scritto da Carl Philipp Emanuel, in città Bach assistette a un concerto di Louis Marchand, celebre esecutore francese che fu anche organista di Luigi XIV. Successivamente, dietro pressione di Jean Baptiste Volumier, konzertmeister di Dresda che non aveva simpatia per Marchand, Bach gli inviò una lettera proponendogli una battaglia all'organo: Bach si impegnava a improvvisare su qualsiasi tema proposto dal suo rivale francese a patto che questi, ovviamente, fosse disposto a fare altrettanto. L'incontro venne organizzato a casa del primo ministro von Flemming, ma Marchand non si presentò. Sempre secondo Forkel gli venne allora mandato un messo a casa, il quale tornò riferendo che Marchand aveva lasciato la città in tutta fretta ed era tornato in Francia.

Invece secondo Friedrich Wilhelm Marpurg, che afferma di aver sentito l'episodio raccontato da Bach stesso, un confronto diretto fra i due musicisti ebbe luogo, proprio durante il concerto di Marchand a Dresda. Quest'ultimo, secondo la versione di Marpurg, eseguì un'aria francese con variazioni che venne molto applaudita; a quel punto, Jean Baptiste Volumier invitò Bach a esibirsi anch'egli al clavicembalo. Bach, dopo un breve preludio, riprese il tema dell'aria che Marchand aveva suonato prima, lo ripeté interamente a memoria, incluse le variazioni, e improvvisò altre dodici variazioni, più difficili e brillanti di quelle di Marchand. Non contento del suo trionfo, Bach presentò a Marchand un tema che aveva annotato a penna e lo invitò a una competizione all'organo, ma Marchand non volle rischiare una disfatta completa, partì da Dresda e tornò in Francia.

Statua di Bach ad Eisenach

Non appena iniziò a percepire le tensioni via via crescenti all'interno della corte ducale di Weimar, Bach iniziò di nuovo a cercare un lavoro più stabile, compatibile con i suoi interessi musicali. I rapporti col duca Guglielmo Ernesto di Sassonia-Weimar si deteriorarono bruscamente, e il duca fece addirittura arrestare Bach per quattro settimane, dal 6 novembre al 2 dicembre 1717, probabilmente a seguito di una accesa discussione in merito alla sua richiesta di congedo; la sentenza recitava testualmente: "Nella sala di giustizia e per ordine di Sua Altezza Serenissima, è stata decisa la messa agli arresti di Johan Sebastian Bach, Konzert-meister e Hoforganist (maestro di musica e organista di corte), in ragione del suo atteggiamento pertinace a voler ottenere un congedo ingiustificato". Per tale motivo, Bach si trasferì a Cöthen[31] presso la corte del principe Leopoldo, dove prese servizio come maestro di cappella, o piuttosto, direttore di musica da camera. Se è pur vero che il principe Leopoldo, lui stesso musicista e grande estimatore del talento di Bach, lo pagava bene e gli garantiva una considerevole tolleranza su ciò che componeva o suonava per lui, egli era calvinista e i severi principi di questa religione rifiutavano la musica liturgica eccessivamente elaborata: per questo motivo la maggior parte delle opere di Bach in questo periodo fu di natura secolare. I "concerti brandeburghesi", così come molta altra musica strumentale (tra cui le suite per violoncello solo, le sonate e partite per violino solo, la partita per flauto solo e le suite per orchestra) sono frutto di questo periodo. Il 7 luglio 1720, mentre Bach era all'estero con il principe Leopoldo, sua moglie, Maria Barbara Bach, la madre dei suoi primi 7 figli, morì improvvisamente. L'anno seguente Bach incontrò Anna Magdalena Wilcke, una giovane soprano, e i due si sposarono il 3 dicembre 1721.

Il 12 settembre 1720 morì Heinrich Friese, organista della Jacobikirche di Amburgo, lasciando vacante il posto. Il 21 novembre, per la sua successione, i superiori della chiesa invitarono otto organisti, fra i quali anche Johann Sebastian Bach. L'audizione generale dei candidati venne fissata per il successivo 28 novembre, ma Bach non poté essere ascoltato in quanto, il giorno 23, dovette ritornare a Cöthen per i preparativi del compleanno del principe Leopoldo. I restanti candidati sostennero l'audizione il giorno 28 nella Jacobikirche, come previsto, ma ogni decisione fu rinviata prima al 12 dicembre, e poi al successivo 19. Il rinvio fu dovuto al fatto che i superiori della chiesa, a conoscenza dell'eccelsa bravura di Bach come organista, tale da escludere qualsiasi altro candidato, speravano che Johann Sebastian inviasse una lettera reclamando il posto, nonostante non avesse sostenuto l'audizione ufficiale del 28 novembre. La lettera arrivò, ma la risposta fu negativa, con una giustificazione di carattere economico e morale: nella Jacobikirche, infatti, era tradizione che l'eletto dovesse effettuare, a titolo di ringraziamento, una donazione in denaro alle autorità ecclesiastiche. In pratica, la carica veniva usualmente assegnata al miglior offerente.

Dopo il rifiuto di Bach la scelta cadde, il 22 dicembre, su Joachim Heitmann, il quale, il successivo 6 gennaio, versò nelle casse della chiesa la considerevole somma di 4.000 marchi. Johann Mattheson, a tal proposito, scriverà nel 1728: «Qualche anno fa un grande virtuoso [...] si presentò come organista in una città abbastanza importante. [...] Si presentò anche il figlio di un artigiano benestante, i cui preludi sembrarono più belli grazie ai suoi talleri più che alle sue dita, e così ebbe il posto».




A Lipsia (1723-1750)

Prima del suo ritorno a Cöthen, tuttavia, Bach tenne un concerto all'organo della vicina Catherinenkirche; a questa esibizione, che fu molto applaudita, assistette anche Johann Adam Reincken. In suo onore, Bach improvvisò alcune variazioni sul corale An Wasserflüssen Babylon, che aveva sentito suonare anni prima dallo stesso Reincken. Al termine dell'esecuzione Reincken si avvicinò a Bach dicendogli: «Credevo che quest'arte fosse morta, ma vedo che vive ancora in voi!».

L'incarico di Cantor et Director Musices richiedeva non solo che egli insegnasse a cantare agli studenti della Thomasschule, ma che fornisse anche settimanalmente musica per le due chiese principali di Lipsia. Andando ben oltre le richieste, Bach si sforzò di comporre una nuova cantata ogni settimana. Questa programmazione del lavoro, che tutto sommato era sostenibile dal momento che in pratica consisteva nello scrivere un'ora di musica ogni settimana, pur se in aggiunta ai più ordinari compiti della scuola, si rivelò per Bach talmente stimolante da indurlo a produrre musica realmente sublime, che è stata conservata per la maggior parte.

Molte delle cantate di questo periodo sono ispirate alle letture bibliche domenicali della settimana secondo il calendario liturgico evangelico e utilizzano, rielaborate in varie forme, le melodie degli inni luterani, dai quali la cantata stessa prende il titolo, come in Wachet auf! Ruft uns die Stimme e Nun komm, der Heiden Heiland.

Statua di Johann Sebastian Bach, opera di Carl Seffner, collocata nel 1908 davanti alla Thomaskirche di Lipsia

Per i giorni delle solennità festive, quali il Natale, Venerdì santo e Pasqua, Bach scrisse cantate e oratori di particolare bellezza, come per esempio il Magnificat per il Natale, o di notevole complessità come la Passione secondo Matteo per il Venerdì santo. Il compositore stesso considerava la monumentale Passione secondo Matteo tra le sue opere migliori; nella sua corrispondenza si riferiva a quest'opera come alla sua "grande Passione" e ne preparò con attenzione un manoscritto autografo che richiedeva per la sua rappresentazione la partecipazione di tutti i musicisti disponibili nella città. La rappresentazione bachiana dell'essenza e del messaggio della cristianità nella sua musica religiosa è così potente, accurata e bella, che in Germania il suo autore a volte viene considerato come un Quinto Evangelista e nel calendario liturgico luterano Bach è commemorato nel giorno della sua morte, il 28 luglio.

Nel 1731 Bach pubblicò una raccolta di sei partite con il nome di Clavier-Übung. In realtà queste partite erano già uscite separatamente nel 1726 ed era la prima opera che Bach giudicasse abbastanza compiuta per essere pubblicata. Nei successivi quindici anni uscirono altri volumi del Clavier-Übung, l'ultimo dei quali contiene una delle opere più importanti di Bach: l'Aria con diverse variazioni. Stampate nel 1742, saranno chiamate Variazioni Goldberg dal nome dell'allievo di Bach: Johann Gottlieb Goldberg.

A Lipsia assunse anche la direzione del Collegium Musicum: questa istituzione, fondata da Georg Philipp Telemann, ogni venerdì teneva dei concerti al Caffè Zimmermann, concerti per i quali Bach compone diverse cantate di carattere non sacro, come la Cantata dei contadini e la Cantata del caffè. Durante questo periodo, Bach compose il Kyrie e il Gloria della Messa in Si minore e, nel 1733, presentò lo spartito al re Augusto III di Polonia, sperando di convincere il sovrano a nominarlo compositore di corte. Bach completò poi il lavoro con l'aggiunta di Credo, Sanctus ed Agnus Dei.

A Lipsia, inoltre, Bach si trovò a suo agio con i docenti dell'università; molti dei professori divennero padrini dei suoi figli e alcuni degli uomini di lettere e dei teologi in servizio all'università fornirono i libretti per le sue cantate. Bach, negli ultimi anni della sua vita, ebbe una relazione di amicizia particolarmente redditizia sul piano artistico con il poeta Picander.

È singolare il fatto che non incontrò mai Georg Friedrich Händel, pur essendo entrambi compositori, entrambi nati nel 1685 ed entrambi tedeschi e nonostante Händel fosse stato diverse volte in Germania. Nel 1719 Händel partì da Londra in cerca di cantanti da scritturare, visitando anche Düsseldorf e Dresda. Saputa la notizia, Bach partì da Cöthen per conoscerlo, ma lo mancò di pochi giorni. Circa dieci anni dopo, Händel ripeté il viaggio alla ricerca di nuovi cantanti: Wilhelm Friedemann Bach, figlio di Johann Sebastian, lo invitò a incontrare suo padre a Lipsia, ma Händel declinò l'invito.

Il motivo del rifiuto non è chiaro: si ipotizza che l'urgente ricerca di cantanti e la contemporanea malattia della propria madre costringessero Händel a non accettare impegni che avrebbero prolungato il suo viaggio. Altri, invece, scorgono nel rifiuto di Händel un senso di superiorità sociale conferitogli dal suo stato di compositore ed esecutore di fama internazionale, il quale lo rendeva riluttante ad accettare incontri ed eventuali sfide musicali con Bach, un funzionario mai uscito dalla propria regione d'origine. Benché Bach volesse solo conoscerlo e non gareggiare con lui, lo stesso senso di orgoglio potrebbe aver convinto Händel, forse sospettoso che l'invito celasse in realtà una competizione, che le gare fra musicisti erano trivialità provinciali, accettabili in gioventù (nel 1708, il ventitreenne Händel gareggiò all'organo e al clavicembalo contro il suo coetaneo Domenico Scarlatti), ma da escludersi in età adulta.

Nel 1747 Bach si recò alla corte di Federico II di Prussia a Potsdam, dove il re inventò sul momento un tema al clavicembalo e sfidò Bach a improvvisare una fuga basata sul suo tema. Bach improvvisò una fuga a tre voci, poi inviò al re l'Offerta musicale, un'opera che consiste in fughe, canoni e un trio, tutte composte sul tema ideato dal sovrano. L'arte della fuga, pubblicata postuma, è da molti ritenuta incompiuta. Tuttavia alcuni studiosi, fra i quali l'organista e clavicembalista Gustav Leonhardt, mettono in dubbio questa teoria, avanzando l'ipotesi che Bach l'avesse invece completata, iniziando subito dopo a lavorare alla famosa Fuga a tre soggetti (normalmente inclusa nel corpus dell'Arte della Fuga), questa sì rimasta incompiuta, la quale però sarebbe da considerarsi estranea all'intera opera. Numerose sono le argomentazioni e gli indizi che avvalorerebbero queste ipotesi.[45] L'arte della fuga si compone di 18 fughe e canoni complessi basati sopra un tema semplice. Questo lavoro è spesso citato come la somma delle massime tecniche polifoniche. Nello stesso anno entrò a far parte della Correspondierende Societät der musicalischen Wissenschaften, una società di studi musicali fondata, fra gli altri, da Lorenz Christoph Mizler.

Benché Bach non abbia lasciato trattati o testi didattici (diversamente dal figlio Carl Philipp Emanuel e da altri musicisti come Johann Joachim Quantz), la sua dedizione per la didattica è stata senz'altro notevole: non ci fu praticamente nessun periodo in cui non avesse studenti e apprendisti a tempo pieno con sé; a volte persino studenti privati andavano a studiare a casa di Bach. Tra questi, anche notabili come Johann Friedrich Agricola, che, nel necrologio redatto nel 1750 insieme a Carl Philipp Emanuel Bach, scrisse: «Se mai compositore seppe mostrare la polifonia nel suo massimo splendore, fu certamente il nostro compianto Bach. [...] Nessun altro mostrò mai tante idee ingegnose e inusuali quanto lui in brani tanto complessi da sembrare nelle mani di chiunque altro aridi esercizi di stile». Ancora oggi gli studenti di tutti o quasi gli strumenti musicali incontrano le opere di Bach molto presto nei loro studi e spesso rivisitano con maggiore attenzione quelle tecnicamente più impegnative durante tutta la loro carriera.




La morte nel 1750

Durante tutta la sua vita, Bach non ebbe particolari problemi di salute nonostante fosse un gran fumatore di pipa. Ebbe invece seri problemi legati alla vista. Fu miope fin dalla nascita e, nel 1750, ebbe un forte peggioramento della capacità visiva ed un dolore persistente proveniente dalla zona posteriore degli occhi. Dopo qualche mese diventò completamente cieco e si diffuse la voce, a Lipsia, che il musicista fosse in punto di morte.

Venne operato sia il 28 marzo che il 7 aprile da un medico-oculista inglese, ma il suo stato generale, compromesso da disturbi circolatori e ipertensione arteriosa, non consentì al musicista il recupero della vista. Sembra che in realtà Bach avesse un glaucoma ovvero una malattia del nervo ottico, contro la quale la medicina del tempo nulla poteva fare. 

Il 18 luglio Bach riacquistò improvvisamente la vista per pochi minuti, dopodiché ebbe un ictus e solo 10 giorni dopo, il 28 luglio del 1750, morì a causa di un collasso cardiocircolatorio.

Sono state formulate però, anche altre ipotesi riguardo la morte di Bach; alcuni sostengono che egli sia morto a causa di diabete altri che la causa sia stata un’infezione batterica dovuta agli interventi chirurgici agli occhi, probabilmente effettuati con attrezzatura non sterile, come era normale accadesse all’epoca. Aveva 65 anni.

La sua eredità comprendeva principalmente strumenti musicali, quali clavicembali, violini, viole, violoncelli, liuti e 52 “libri sacri” molti dei quali di Martin Lutero. Grazie ai suoi figli, l’archivio Bach è stato preservato e le sue composizioni tenute in vita in un momento che, dalla sua morte e per molti anni, la sua musica non fu più eseguita e il compositore fu dimenticato. Fu all’inizio dell’Ottocento che il musicologo tedesco Johann Nikolaus Forkel scrisse la prima biografia su Bach e così ebbe inizio la cosiddetta rinascita bachiana. Grazie ai compositori romantici, come Bartholdy o Schumann, la musica di Bach fu riscoperta e poi diffusa.




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